Cattive notizie
Le "sensazioni" cliniche o il singolo caso sono un punto di partenza per studi che possono confermare o smentire le ipotesi. In questo caso è andata male.
Quando un medico vi dice “nella mia esperienza” dovete in generale diffidare. Non si deve mai curare un paziente basandosi sulla “propria esperienza” ma si devono usare gli strumenti che la medicina basata sulle evidenze scientifiche ci mette a disposizione. Questo atteggiamento è il responsabile del prolungamento di vita al quale abbiamo assistito negli ultimi anni ed è meglio non abbandonarlo.
Però l’esperienza clinica è importantissima, perché permette a un medico di “intuire” una possibile cura. Tuttavia, deve essere chiaro, è un punto di partenza e non un punto di arrivo. Alla conoscenza si arriva solo con studi rigorosi e controllati che forniscono numeri affidabili.
Una delle malattie più gravi (attualmente molto difficile da curare) è il morbo di Alzheimer, che ovviamente attrae grande attenzioni da parte dei ricercatori. I sintomi sono subdoli, e consistono per lo più in perdita di memoria recente (dimenticare eventi, nomi), difficoltà nel trovare le parole giuste e nel compiere azioni familiari, e cambiamenti di personalità (ansia, depressione, ritiro sociale).

